Il COVID-19 continua ad evolversi e ho avuto la curiosità di vedere come si stia modificando, verificando il trend ed analizzando dati, sull’Impatto dell’Attività Fisica Mondiale e sedentarietà
Questa quarantena durante la pandemia, sta creando molti problemi e cambiando le abitudini motorie delle persone. Oggi vedremo il livello di attività fisica durante il periodo del coronavirus, analizzando l’impatto sulla popolazione.
Da qui, vi chiederete, come si fa a sapere questa informazione a livello globale? Ci sono sicuramente studi in atto, per capire, il valore reale di quello che sta accadendo ma, prima di 3/6 mesi, non avremo un dato scientifico ed eziologico su come stiano cambiando velocemente le cose.
L’idea è stata semplice: Come faccio ad avere dati prima che vengano pubblicati? Penso sia stata questa domanda a suggerirmi la risposta.
Io per esempio ho un Apple Watch e magari, questo device wereable (indossabile), lo avranno molte persone nel mondo. Basta pensare magari ad un FitBit (che costa anche meno) per avere accesso a questi dati e da qui è partita la mia ricerca.
La Ricerca
Il lockdown ha avuto un impatto notevole sui livelli di attività fisica gli oltre 30 milioni di utenti Fitbit attivi in tutto il mondo. La missione di questa società è sempre stata quella di aiutare le persone di tutto il mondo a diventare più sane e più attive ed è più importante che mai farlo in questi tempi difficili avendo un impatto positivo sull’Attività Fisica Mondiale e sedentarietà globale
Mentre le comunità si adattano al distanziamento sociale, non sorprende che quasi tutti i paesi abbiano subito un declino statisticamente significativo del conteggio dei passi medi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Vedi un riepilogo dei livelli di attività globali nella mappa qui sotto.
I DATI
La gravità del declino delle fasi varia da paese a paese, con i paesi europei che mostrano un cambiamento più drammatico, che va dal 7% al 38% nel conteggio dei passi durante la settimana che, termina il 22 marzo 2020.
I dati hanno stabilito una base per i normali livelli di attività attorno al conteggio dei passi in ciascuna area analizzando l’attività di milioni di utenti Fitbit con caratteristiche simili durante la stessa settimana dell’anno precedente.
Secondo questa analisi, durante la settimana del 22 marzo, 2020, negli Stati Uniti hanno visto un calo del 12% nel conteggio dei passi.
Nell’immagine seguente, potete vedere come il comportamento del conteggio dei passi è cambiato nel tempo, Paese per Paese.
Ad esempio, la deviazione dalla normale attività per questo periodo dell’anno scorso si è verificata molto prima dell’anno per paesi come la Cina e Hong Kong, che sono stati i primi ad affrontare il COVID-19.
Ci sono anche motivi di ottimismo, poiché il conteggio dei passi sta riprendendo a salire in Cina, Giappone e Hong Kong.
La situazione Italiana prima del Covid19, quanti SEDENTARI ci sono in ITALIA?
Sono alcuni giorni che mi domando sempre la stessa cosa: Quanti sedentari ci sono nel nostro paese? Ma, sopratutto, come rendo l’idea visibile agli occhi di chi, dovrebbe lavorare con questa categoria di persone.
Credo che, bisogna semplificare il tutto per rendere fruibile a tutti questo concetto e, ho immaginato con una grafica come vorrei fosse presentato a me tale dato su un impatto positivo sull’Attività Fisica Mondiale e sedentarietà globale.
Dati e percentuali trasformati e rese semplici, al fine di chiarire visivamente questo concetto. Ecco quello che ho scoperto e riportato per tutti!! Di seguito alcuni dati ISTAT:
– Sportivi: sono il 25,1% nel 2017 e svolgono attività fisica in modo continuativo.
– Attivi fisicamente: costituiscono il 34,8% della popolazione dove il 9,7% fa sport in modo saltuario mentre il 25,7% fa qualche attività fisica random.
– Sedentari: sono ancora il 39,2% del totale in Italia, non praticano alcuno sport nè fanno attività fisica.
La Sedentarietà: è un fattore di rischio importante che molto spesso viene trascurato. L’assenza di attività fisica, oltre a favorire un aumento del peso corporeo, impedisce all’apparato cardiocircolatorio di mantenersi in salute ed efficienza.
I fattori di rischio elencati sopra sono indipendenti: ciò significa che ogni fattore è di per sé decisivo nell’aumentare il rischio cardiovascolare, indipendentemente dalla presenza o meno di altri fattori correlati.
Potrebbe sembrare un dettaglio insignificante, ma non è così; si pensi ad esempio all’obesità: di solito è associata a ipertensione, colesterolo alto, diabete di tipo 2. Tutti fattori di rischio cardiovascolare indipendenti che si vanno a sommare al fattore “obesità”.
I BENEFICI DELL”ESERCIZIO CONTRO LA SEDENTARIETÁ
Il lato positivo è che, intervenendo in modo intelligente, è possibile eliminarne o attenuarne più fattori di rischio in un solo tempo. Si noti in questo senso la potenza dell’esercizio fisico:
– Contribuisce a ridurre il peso corporeo;
– Aiuta a mantenere la pressione arteriosa bassa;
– Abbassa il colesterolo cattivo e alza quello buono;
– Contribuisce a evitare l’insorgere del diabete di tipo 2;
– Elimina, ovviamente, il fattore di rischio “sedentarietà”.
Con un “piccolo” cambiamento allo stile di vita è possibile eliminare ben cinque fattori di rischio dalla propria vita!
“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.”
Martin Luther King
In Europa, la riduzione maggiore nel conteggio dei passi è stata osservata in Spagna, Italia, Portogallo, Romania e Francia nella settimana terminata il 22 marzo 2020.
Negli Stati Uniti, la maggior parte delle principali aree metropolitane ha registrato un calo più marcato del conteggio dei passi rispetto al calo medio complessivo del paese del 12% nella settimana terminata il 22 marzo 2020.
Per le aree metropolitane degli Stati Uniti incluse nell’analisi seguente, la tendenza del passo il declino dei conteggi è continuato nella settimana terminata il 22 marzo 2020 dove si è notato un impatto negativo sull’Attività Fisica Mondiale e sedentarietà globale.
Ad esempio, durante la scorsa settimana, San Francisco e New York City – due città che sono anche attualmente sotto gli ordini di rifugi sul posto – hanno registrato il calo maggiore nel conteggio dei passi.
Date le circostanze attuali, sappiamo quanto sia difficile concentrarsi sulla tua salute. Abbiamo presentato i dati: ora vogliamo fornirti alcuni suggerimenti per rimanere in salute e attivi. Dopotutto, rimanere attivi, mangiare cibi nutrienti, dormire bene e gestire lo stress sono fondamentali per migliorare il tuo umore e la tua immunità.
VUOI ANDARE IN PALESTRA DOPO LA QUARANTENA? INIZIA DALL’UFFICIO!
Più di 80 miliardi l’anno: è il “costo della sedentarietà” di 210 milioni di cittadini europei che sono SEDENTARI sul posto di lavoro e il LAUREATO IN SCIENZE MOTORIE deve buttarsi SUBITO SU QUESTO MERCATO!
Ne parlo sempre sulla mia pagina professionale
, ribadendo il concetto di speculazione positiva in tale ambito.
In Italia il tasso di sedentarietà sfiora il 36%. EMoCS, progetto comunitario per stimolare l’attività sportiva nei luoghi di lavoro, con effetti su produttività e relazioni tra colleghi. Gli italiani? Un popolo di sedentari.
Il 35,9% non svolge alcuna attività fisica; un numero che, anche se in miglioramento, è superiore a quello di coloro che praticano sport (unendo i praticanti continuativi e saltuari si arriva al 35.3%).
Secondo l’analisi condotta da Eurobarometer, i cittadini attivi sono solo il 54% della popolazione e 210 milioni di persone non fanno alcuna attività fisica un impatto negativo sull’Attività Fisica Mondiale e sedentarietà globale dato dal Lock-Down
Mentre, il 15% degli europei non cammina nemmeno per 10 minuti consecutivi durante la settimana, il 12% sta seduto per più di otto ore al giorno.
Di fronte a questa situazione, che si stima costi a livello comunitario 80 miliardi di euro l’anno, una delle operazioni per stimolare la pratica sportiva è renderla più facilmente disponibile, riducendo i problemi di tempo, che sono segnalati come principale deterrente dal praticare attività sportiva.
EMoCS (European Meeting for Company Sport) è un originale progetto, nato nell’ambito del programma Erasmus, che vuole diffondere la pratica sportiva nei luoghi di lavoro.
Si tratta di un’opportunità organizzativa e pratica per i lavoratori, che conciliano al meglio vita privata e lavorativa.
Al tempo stesso, è un vantaggio anche per le aziende: studi dimostrano infatti che questa pratica aumenta la produttività dal 6 al 9%, stimola i rapporti sociali ed è un’ottima occasione di team building.
Palestre in ufficio, “palestre mobili”, tornei aziendali, corsi di yoga nella pausa pranzo, attrezzi da condividere con i colleghi nell’ora dedicata all’attività fisica. Ecco alcuni esempi di iniziative che sono a disposizione di quel 13% degli europei attivi che fa sport al lavoro, in Italia il dato precipita al 4%.
Nel progetto sono coinvolte istituzioni, associazioni, imprese.
Dopo il lancio dell’iniziativa nel settembre scorso, in questi giorni 1000 delegati di 28 Paesi si sono riuniti a Bruxelles per condividere questa iniziativa.
Le operazioni sono molto diverse da Paese a Paese, ognuno trova la sua ricetta. In Svezia, per citare un esempio, l’azienda “Bjӧrn Borg” si ferma ogni venerdì dalle 11 alle 12 per la pausa sport.
Il Laureato in Scienze Motorie
La condivisione di buone pratiche, più dei regolamenti o delle leggi, è lo strumento più efficace per far diffondere queste iniziative. Stimolarne di nuove e promuovere una mentalità che veda lo sport al lavoro non come un’interruzione ma come una risorsa un impatto positivo sull’Attività Fisica Mondiale e sedentarietà globale.
E il Laureato in Scienze Motorie deve approfittare di questo mercato “Vergine” invece di pensare sempre e solo alla PALESTRA!
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