Oggi approfondiremo il ruolo e la strada del PROFESSIONISTA delle SCIENZE MOTORIE ai tempi di Facebook e, in generale, il ruolo dei social media vedendo di capire le differenze tra un INFLUENCER ed un COMPETENCER e trarne spunti professionali importanti.
La prima volta che ho pensato a questo termine “competencer” ero, come ogni mercoledi alle 19, in una birreria. Si lo so, sono uno degli ultimi romantici e come vedremo più avanti, nel mondo moderno dei social media, bisognerebbe comprendere cosa si vuole diventare da grandi.
Ultimamente mi torna alla mente il periodo in cui ero un studente universitario e, sai si dico a te, un bilancio ogni tanto DEVI pur farlo dopo che hai buttato lacrime e sangue sui libri, dietro gli esami, i professori e persino su quei 2 crediti formativi che hai dovuto sudare dietro tirocini assurdi.
Ricordo sensazioni, odori e i rumori quando, alle 8.30 di mattina con quell’aria da “sbarbatello” in mezzo ad altri 300 studenti, iniziavo da discente le lezioni in facoltà.
Se ci penso ora dico: quanto è cambiata la mia vita da allora e, come per voi, tutti quei sacrifici servono sopratutto per crescere e maturare.
Ero un tipo apposto credetemi e, penso che anche voi lo siate o meglio ancora lo eravate a quei tempi. Non è che ora io non lo sia ma, non ero come sono ora, ero tranquillo e spensierato, ero giovane.
Beh, voi lo siete ancora e se state leggendo quest’articolo significa che volete evitare magari gli errori che io per primo ho fatto, cosi da poter risparmiare tempo nella vostra crescita professionale.
Ma torniamo a noi, ricordo i professori, gli esami, gli amici e anche i nemici. Si, avete letto bene, i nemici, perché in quell’ambiente qualche nemico te lo fai, è fisiologico ed inevitabile. Si è giovani, non si è maturi per valutare le persone senza essere superficiali.
Poi ricordo la festa di Laurea, ricordo la Specialistica e ricordo quando mi è arrivata la comunicazione con una raccomandata che avevo vinto ed ero il Primo in graduatoria al Concorso per il Dottorato.
Sono partito da una PIAZZA DI UN MERCATO DELLA VERDURA, ero già felice solo per aver preso la Triennale, figuratevi aver vinto il concorso.
Ricordo tutto, quando iniziando in ritardo il mio dottorato, a causa di un incidente stradale che mi costò 6 mesi di riabilitazione, fui costretto a correre nel fare ricerca e li ho capito molte cose sopratutto dei nemici….
Non so se dipenda più da l’infelicità di essere sotto scacco gerarchico o nell’ignoranza del fatto che ci sia un mondo reale qui fuori, oggi saprei rispondere bene a questo dubbio.
Io l’ho sempre vissuta a mio modo, non serve dirlo, non mi allineavo, non ne ero capace, sono sempre stato diverso.
Credo molto nella diversità, meno nelle gerarchie “IMPOSTE'” che, insieme alla “forma” le ho sempre considerate per quelle persone senza carattere e segno di debolezza.
…
Il fatto di essere “cosi” aiuta a trovare soluzioni immediate in qualsiasi ambiente, sopratutto in quello lavorativo.
L’accademia è un ambiente, dove molti perdono il rispetto per paura di perdere il posto o come si dice tra di noi, “l’assegno” ed a volte, si è costretti un pò a galleggiare con l’acqua alla gola.
Credo molto anche nel rispetto, come ad esempio il fatto di rispettare le scelte e non giudicarle senza conoscerne i motivi.
Ricordo tutti quelli che hanno cercato di INFLUENZARMI negativamente ma, ricordo anche tutte le skill che ho sviluppato facendole divenare COMPETENZE.
Ed eccoci qui al nocciolo della questione, sbam, come un “flashback” durante la mia birra delle 19, tornai subito alla realtà chiedendomi: Cosa vuole diventare un Laureato in Scienze Motorie? Influencer facendo stories su istagram e facebook oppure un professionista che con Competenza aiuta gli altri a fare delle scelte?
…
Per quello ho deciso, negli anni, di andare via da quel sistema, uscire da quel loop che non ti consente di esprimere il tuo pensiero o il tuo modo di essere e, che cosi facendo, non ti permette di Crescere Professionalmente.
Sono scelte, discutibili o meno ma vanno rispettate e, sia chiaro, non tutte le Università sono cosi. Criticare come vanno certe cose non serve ed infatti collaborare con tantissimi Atenei in Italia è stimolante e anche gratificante, perché alcuni professori sono Eccezionali!
Ogni giorno molti scelgono la strada giusta, ESSERE COMPETENTE in qualcosa mentre altri, scelgono di APPARIRE.
Come si diventa Competencer?
Le strategie sono semplici e le possiamo racchiudere in questi pochi punti cosi da essere super efficaci e potenzialmente applicarle subito nel mondo del lavoro.
- Studiare e tenersi sempre in aggiornamento continuo
- Avere un mindset come vision di lungo periodo
- Sviluppare skill di comunicazione e personal branding
- Apprendere la capacità di creare relazioni con le persone
- Creare e scrivere dei contenuti
- Cercare di incontrare persone organizzando seminari divulgativi
Il consiglio è sempre lo stesso:
meno INFLUENCER e più COMPETENCER perchè le competenze, quelle vere, sono l’arma segreta che non sapete di avere. Bene, vediamo insieme, di capire bene come muoverci per cercare di emergere seguendo anche la teoria della Mucca Viola
, uno dei libri più belli che ho letto e che consiglio sempre di Seth Godin.
Studiare e mantenersi aggiornati
La prima regola per diventare un “competencer” è studiare e tenersi in aggiornamento continuo su gli argomenti che orbitano intorno al nostro settore d’appartenenza. Non sono importanti solo la Fisiologia, l’Anatomia e la conoscenza dell’intero sistema del corpo umano ma, bisognerebbe dedicare anche del tempo a ricercare News, nuovi Device, fare scouting di progetti Internazionali e analizzare modelli di business per poi nel breve, medio e lungo periodo, creare il nostro prodotto o servizio ad hoc.
Avere un mindset come vision di lungo periodo
Ne parlo sempre durante i podcast
di come avere un “mindset” corretto e, per capirne subito il significato per poi applicarlo e per poterlo sfruttare, bisogna prima di tutto capire cosa significa questa parola. Il termine fa riferimento, ad un insieme di approcci e setting che la nostra mente ha assimilato durante la vita di tutti i giorni. Utilizzate come definizione, “un atteggiamento mentale caratterizzato dalle nostre abitudini comportamentali insieme alla nostra modalità di reagire ed agire in determinate circostanze. In un certo senso, possiamo definire il mindset come il nostro comportamento abituale che, contraddistingue, le nostre reazioni alle situazioni che si presentano a noi, nella vita di tutti i giorni.
A tal riguardo, il mindset non è un’opera definitiva ma un processo che si modifica strada facendo plasmandosi alle necessità. Bisogna sviluppare la risorsa del XXI secolo, l’intelligenza emotiva.
Comunicazione
Anche qui parliamo di processo e non di soluzione definitiva. Ogni volta che si parla di COMUNICAZIONE il pensiero si fissa subito su gli Influencer ma, il personal branding di un Competencer è differente. Ricordo quando parlai per la prima volta, davanti a solo 3 persone, per spiegare un progetto di ricerca che avevo in mente circa 15 anni prima di questo articolo. Poi ricordo quando feci la prima lezione in facoltà parlando a circa un centinaio di studenti e poi ricordo quando a Napoli, Bari e Urbino parlai davanti a 300 persone.
Sicuramente nel mezzo di questi numeri ne ho fatta di gavetta per congressi, seminari, docenze, master, colloqui e sempre di più mi sono reso conto che il processo di crescita ha seguito questo percorso di “fasi”. Bisogna imparare a comunicare, che non vuol dire, saper parlare, significa par passare quello che veramente vuoi insegnare a gli altri. Quante volte avrete odiato il vostro professore che si sedeva in cattedra e per 2 ore vi “ammorbava” con contenuti poco interessanti, con lo stesso timbro e tono di voce e voi non vedevate l’ora di finire quella tortura? Beh, io sono stato studente come voi, quindi non credo bisogna aggiungere altro.
Personal Branding
Cosa deve fare un “Competencer” per il suo Personal Branding? Molti marketer oggi cercano di venderti quel metodo piuttosto che quell’altro ma, quello che vorrei oggi fare non è, “regalarvi del pesce” ma “insegnarvi come pescarlo”. Si, la mia teoria si rifà alla passione più grande che ho, la pesca con la mosca. Quando parlo di Posizionamento, Branding e Strategie di conversione, l’unica cosa che deve venirvi in mente è l’immagine di un pescatore e dei pesci. Perchè?
Te lo spiego immediatamente, molti professionisti ragionano su come fare posizionamento partendo dal prodotto, bisogna partire invece dal mercato. Aspetta, te la faccio semplice, sapete chi pesca di più tra i pescatori? Non quello che ha l’attrezzatura migliore e le esche migliori, vince chi ragiona immedesimandosi nel pesce. Se riuscite a capire, cosa vuole il pesce, poi sarete voi a decidere come e quando pescarlo. Questo processo ha bisogno di tempo, di studio, di conoscenza, in poche parole di un Framework, tranquilli ne parleremo più in avanti in questo articolo.
Apprendere la capacità di creare relazioni con le persone
La cosa più importante da fare nel mondo moderno è creare relazioni con le persone, amici, clienti e persino altri imprenditori
“La vera gioia si trova nelle relazioni affettuose, nel sentirsi insieme, lontano da «io» e «me», dove c’è «noi». Consumare una buona cena da soli è piacevole, ma dividerla con cinque o sei persone care è il paradiso”.
Leo Buscaglia
Tutti dovremmo stabilire con le persone intorno a noi dei rapporti umani, autentici, in poche parole VERI.
Anche se, in una vita piena di impegni e florida di persone che incontriamo lungo il nostro percorso, risulta molto difficile stabilire con gli altri dei rapporti che con il tempo evolvono positivamente.
Nell’epcoca di Facebook e altri social media, molti provano a socializzare online, ma questa la strada non è quella giusta.
Sul lavoro siamo a stretto contatto con molte professionisti, ma si tratta pur sempre di un ambiente di lavoro che è finalizzato al raggiungimento di obiettivi differenti dal conoscersi.
Potenzialmente potremmo avere relazioni autentiche con un mucchio di persone, ma i molteplici impegni quotidiani e le distrazioni del mondo online spesso ci allontanano dalla profondità dei rapporti.
Insomma, abbiamo tutti più o meno numerose conoscenze, ma le relazioni realmente profonde sono molto molto poche.
Perché non provare allora a cercare di ridurre il numero delle conoscenze superficiali, concentrandoci invece sulla creazione di rapporti profondi, autentici? Questa è la strada per diventare un professionista, fare rete con altri soggetti e apprendere da loro in un vero e proprio scambio di idee condividendole.
Ricorda la tua idea non vale nulla, è l’esecuzione che conta!
…
Framework per diventare un professionista nel mondo delle Scienze Motorie
Perché all’Università non ne parla NESSUNO? Ma sopratutto, VOI, ne avete mai sentito parlare?
Quello che vedete qui, viene definito FRAMEWORK ed è uno strumento utile da applicare quando vi approcciate alla vita, nel mondo del lavoro sopratutto affinché non partiate in modo sbagliato e perdiate tempo nel percorso che vi farà diventare dei professionisti.
Il concetto di “framework” è semplice, scrissi un post il 17 gennaio 2019 sulla mia pagina professionale
su Facebook
, e oggi lo approfondiremo. Nel lavoro e nello studio, dobbiamo adottare una tabella di marcia partendo dalle informazioni e fare tutti i passaggi giusti per arrivare ad un’intuizione o meglio ancora l’IDEA! È proprio qui che il professionista smette di essere sopraffatto e impara a raddoppiare il suo successo nel futuro.
Gran parte della formazione sulla crescita del professionista, è solo un elenco di attività a blocchi privi di un’organizzazione chiara. Ecco perché la maggior parte dei nuovi professionisti “smart” si sentono sopraffatti, bloccati e inconsapevoli delle lacune nelle loro conoscenze. Non hanno una struttura per dare un senso a tutti i pezzi che formano il ruolo il puzzle di una carriera professionale.
Senza organizzazione, chiunque si sente sopraffatto: ci sono sempre troppe cose da fare allo stesso tempo. Ma, con l’organizzazione, ottieni chiarezza su cosa fare, come farlo e quando.
C’è un altro motivo per cui le 4 aree dell’immagine sono così importanti: Man mano che acquisisci esperienza e applichi questo frameworrk la tua influenza come “Competencer” e la tua leadership aumentano perché comprendi tutti gli aspetti della gestione delle fasi di crescita.
Facciamo un piccolo esempio del perchè questo framework è alla base di ciò che costruirete come branding, prodotto e valore professionale. Per una casa in costruzione, non potete partire dal tetto giusto? Siete obbligati nel costruirla dalle fondamenta! Infatti vi voglio dare anche una brutta notizia.
QUESTO MODELLO È APPLICABILE SU MOLTE PROFESSIONI!
Vi hanno mai detto quale dovrebbe essere l’approccio da avere sul MONDO DEL LAVORO per diventare un Professionista delle SCIENZE MOTORIE?
Come mai non ne avete mai sentito parlare durante il vostro percorso Accademico? Provate a rispondere a questa domanda.
Negli anni ho imparato a discernere le informazioni:
- TECNICHE
- PRATICHE
- MANAGERIALI
Le informazioni TECNICHE, sono viste per lo più, come nozioni che molti credono possano essere acquisite solo ed esclusivamente tramite il percorso accademico ma, ahimè e la storia lo conferma, queste vanno implementate con quelle di natura PRATICHE.
Quest’ultime sono acquisibili sul campo e sopratutto, frequentando corsi di ultra specializzazione con docenti POSSIBILMENTE con un curriculum accademico/professionale che si traduce in:
- IL TUO LAVORO PUÒ INSEGNARTELO SOLO CHI LO FA e CHE ABBIA STUDIATO E ABBIA UN’ETICA!
- NON IL LAUREATO IN SM CHE FA IL FINTO LAVORO DEL FISIOTERAPISTA
- IL FISIOTERAPISTA CHE FA QUELLO DEL LAUREATO IN SM
- IL PERSONAL TRAINER CHE FA IL DIETISTA
- IL DIETISTA CHE FA Il BIOLOGO
ps. La STORIA la conoscete tutti oramai.
Dall’altro lato, quelle che non si può imparare ne dai LIBRI ne dalle FACOLTÀ di SM, ve lo assicuro, anche se a volte inseriscono corsi con nomi “MANAGERIALI’ solamente per dire MANAGEMENT CHE FA FIGO, ci sono le informazioni MANAGERIALI quelle vere!
Quello che vedete sopra è uno schema che, spiega rapidamente i 4 passaggi che vi porteranno nel lungo periodo a sviluppare LE IDEE!
Si, le IDEE. Molti pensano sempre che copiare qualcosa facendola solamente meglio, voglia dire avere successo! SBAGLIATO!
Ogni volta che ascolto studenti dirmi che hanno AVUTO un’idea io non mi sento mai di BOCCIARLA, perchè per il solo fatto di aver PENSATO significa che sono sopra la MEDIA!
Siate sempre più pensatori piuttosto che esecutori perchè, io voglio lavorare con gente che sia COME ME, che si fermi a pensare come cambiare le COSE e la propria VITA nel mondo del LAVORO e non si fermi solo a LAMENTARSI!
Le 4 FASI sono consequenziali e questo significa che:
Che per arrivare all’INTUITO, la percentuale si abbassa DRAMMATICAMENTE se pensate di arrivarci sedendovi a pensare senza aver passato gli altri step uno dopo l’altro!
Al contrario, se invece, passate per:
– INFORMAZIONE
– CONOSCENZA
– ESPERIENZA
l’INTUIZIONE è AUTOMATICA!
Adesso quello che manca sono PAZIENZA e COSTANZA, due cose che MOLTI non VOGLIONO CAPIRE, ma che invece sono un MINDSET necessario per progredire. Ascolta i podcast
e vedrai che tutto ti sarà più chiaro!